
Il microdosaggio di cannabis è una tendenza che sta prendendo sempre più piede tra chi vuole assumere cannabis consapevolmente. Se vuoi sapere qualcosa in più sulle sue caratteristiche e sul perché piace, non ti resta che leggere le prossime righe.
Microdosaggio: cos’è
Il microdosaggio della cannabis è conosciuto e si sta diffondendo soprattutto in USA, dove la ganja è legale da tempo. Il principio di base è semplicissimo: oggi come oggi, la maggior parte dei consumatori non punta allo sballo, ma a un effetto psicoattivo continuo e soprattutto gestibile.
Tutto questo è possibile assumendo piccole dosi controllate nel corso della giornata. Scegliere questo metodo di assunzione non è così banale. Bisogna, infatti, essere perfettamente consapevoli delle dosi di THC contenute nella sostanza consumata.
Questo aspetto può risultare problematico nei paesi in cui la cannabis non è legale, in quanto è difficile conoscere le percentuali di THC presenti. Per capire di quanta cannabis stiamo parlando, ricordiamo che per apprezzare al meglio il microdosaggio, bisognerebbe ingerire dai 5 ai 10 mg di THC.
Come funziona
Secondo diversi consumatori esperti, assumere ridotte quantità di THC rappresenta il futuro del consumo della cannabis. Le microdosi possono essere assunte in qualunque momento della giornata e secondo diverse modalità. Infatti, oltre che filtro e cartina possiamo utilizzare vaporizzatori o mangiare alimenti preparati con prodotti a base di cannabis, come farina o burro.Quest’ultimo è il metodo più utilizzato, poichè in questo modo è più facile controllare la quantità di THC assunta.
In Colorado, Stato USA in cui la cannabis è legale, gli alimenti psicoattivi vengono venduti tenendo conto di un dosaggio di THC mai superiore ai 10 milligrammi. Secondo alcuni, questo potrebbe rappresentare un ottimo riferimento per le linee guida del mercato emergente del microdosaggio
Ovviamente il concetto di microdose varia a seconda delle proprie abitudini, i consumatori abituali di erba hanno la possibilità di sperimentare e di trovare il dosaggio più adatto alle proprie esigenze. All’inizio è consigliabile consumare dosi particolarmente contenute. In questo modo, è possibile trovare la soluzione più adatta alle proprie abitudini.
Benefici
I benefici del microdosaggio di cannabis si riassumono in una sola frase: less is more. I vantaggi sono concreti oltre che da un punto di vista economico, anche da un punto di vista dell’effetto vero e proprio.
Questo vuol dire che grazie al microdosaggio, è possibile sfruttare al massimo le proprietà di questa straordinaria pianta: infatti, assumere una piccola quantità di erba significa godersi solo gli effetti positivi senza effetti collaterali.Per quanto riguarda lavori che richiedono un particolare livello di creatività, un dosaggio blando di cannabis assunta quotidianamente può aiutarci a stimolarla.
I benefici potrebbero rivelarsi ancora più interessanti nel caso di assunzione per motivi terapeutici.Se per esempio soffriamo di attacchi di panico o ansia, un’ assunzione ridotta di marijuana permetterà di tenere sotto controllo la situazione.
Ricordiamo ovviamente che nei casi in cui la situazione diventi difficile da gestire, è il caso di rivolgersi ad un terapeuta.
Quando pensiamo al microdosaggio di cannabis e ci interroghiamo sui suoi effetti positivi, non dobbiamo mai dimenticare che, fin dagli albori della storia dell’uomo, la cannabis ha rappresentato un rimedio naturale molto efficace.
Negli ultimi cinque anni, il mercato della cannabis legale e terapeutica è stato interessato da una crescita esponenziale sia a livello di numeri, sia dal punto di vista della popolarità.
Gli occhi della ricerca sono puntati da tempo sulle sue effettive proprietà terapeutiche e la loro potenziale efficacia nel trattamento di numerosi disturbi. Il microdosaggio è un ottimo esempio per capire quanto l’industria della marijuana non solo stia crescendo, ma si stia anche avvicinando alle esigenze pratiche dei consumatori.
L’argomento ha destato così tanto interesse che, Duston Sulak, noto medico statunitense, ha elaborato un sistema per quantificare la dose migliore adatta ad ognuno di noi.
Il suo protocollo ha fatto il giro del mondo ed è stato riportato su famosetestate, come la celebre rivista Rolling Stone. La procedura prevede anche un testpost assunzione per verificare l’efficacia della dose acquisita.
Per gestire il microdosing di cannabis, è consigliabile anche variare le modalità di consumo. La prima cosa da considerare a tal proposito, è che fumare non è l’alternativa migliore. Vaporizzare è la risposta, o come già detto l’assunzione di prodotti edibili.

In commercio troviamo anche qualcosa per i più golosi, ovvero tavolette di cioccolato caratterizzate da un blando contenuto di THC, prodotte e commercializzate da un’azienda nota come Défoncé Chocolatier e avente sede ad Oakland, in California.
L’azienda Kiva Terra Bites, invece, produce chicchi di caffè rivestiti di cioccolato e mirtilli. Ciascuno di essi, contiene 5 milligrammi.
Siamo davanti ad un cambiamento che probabilmente segnerà il mondo della marijuana e le sue modalità di assunzione, anche per i consumatori più abituali.