
Quando si parla dei benefici della canapa, è bene imparare a guardare oltre all’ambito alimentare. Un caso internazionale, che ci porta direttamente in Australia, lo dimostra. Una start up di Perth ha infatti sviluppato la prima traversina ferroviaria al mondo sostenuta da un blocco realizzato in canapa e calce.
Questa società privata, il cui nome è Hemp Rail International, sta facendo parlare di sé per quella che potrebbe rivelarsi una vera rivoluzione nell’ambito dell’ingegneria ferroviaria.
Il blocco in questione, infatti, è molto forte e potrebbe durare ben oltre i 50 anni previsti come durata standard per i sistemi di binari ferroviari ai quali siamo stati abituati fino ad ora.
Da specificare, inoltre, è che tra coltivazione e produzione ogni chilometro di questo supporto riuscirebbe a sequestrare più di 500 tonnellate di CO2. Alla base di questa caratteristica benefica per l’ambiente ci sono le pecualiarità, davvero uniche, della miscela calce e canapa.
Secondo gli esperti, il sistema continuerebbe a concretizzare le sue funzioni di assorbimento anche dopo l’installazione.
Elia Saba, ingegnere e finanziatore della start up, ha ricordato che il sistema è stato testato dal dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Curtin. L’azienda, nel frattempo, sta lavorando per ottenere certificazioni e accreditamenti riguardanti per esempio il fattore della resistenza al fuoco, così come quello della compressione e dell’assorbimento acustico.
Se il processo in questione andrà avanti senza probelmi, potrebbe essere possibile mettere in commercio il prodotto già nei primi mesi dell’anno in corso.
Di questo caso davvero speciale hanno parlato diverse testate, tra cui il giornale The Western Australia. Tra le sue pagine si legge che la start up, per continuare il progetto, ha bisogno di almeno 1,4 milioni di dollari.
La cifra in questione è necessaria per la costruzione degli impianti di fabbricazione. L’azienda spera di riuscire ad ottenerla grazie a partnership con attori dell’industria mineraria o agricola, ma anche con enti governativi.
Sempre Elia Saba ha affermato che un’opzione che prenderanno in considerazione è quella d’importare la canapa trasformata dai Paesi Bassi. I vertici dell’azienda, però, preferirebbero sostenere il lavoro dei coltivatori locali.
Fondamentale, però, è importare dei semi, dal momento che la loro penuria costituisce un grande freno alla coltivazione in Australia. Brian Gage, consulente della start up ed esperto in materia, ha affermato che sono in corso degli accordi per importarli da Cina e Francia.