Un uomo compie dei lavori in un campo di canapa industriale

Come coltivare la canapa industriale?

Questo è un quesito che, sempre più di frequente, incuriosisce migliaia di individui. Ad oggi infatti sono numerosi i soggetti che, trovandosi ad avere a disposizione un terreno coltivabile più o meno esteso, si domandano quale sia l’iter da seguire per poter dar vita ad un terreno coltivato con questa particolare tipologia di piante.

La canapa è difatti utilizzata per la produzione di cibo, tessuti, cosmetici e molto altro, pertanto è un investimento che può interessare molti.  Non tutti ne sono a conoscenza, ma piuttosto di recente, durante il corso del 2016, è stato approvato un nuovo decreto che approva e regola il campo della coltivazione della canapa industriale. Nel nostro Paese questo tipo di colture erano parecchio diffuse già da diversi anni; basti pensare che i primi esempi di campi interamente dedicati alla coltivazione della canapa industriale risalgono al 1998.

Proprio per tale ragione un numero sempre maggiore di italiani sceglie di rispolverare le antiche tradizioni, riprendendo a coltivare delle simili piantagioni che, un tempo, erano alla base dell’agricoltura nostrana. Nonostante la coltura della canapa industriale nel nostro Paese non sia mai stata ostacolata o dichiaratamente proibita, un’errata comprensione dei decreti antidroga emanati negli anni compresi tra il 1970 ed il 1980 ha portato ad un arresto improvviso della pratica di coltivazione di simili colture.

Il clima diffusosi in quel preciso periodo storico, talvolta, portava gli agenti delle forze dell’ordine anche a sottrarre e sequestrare, a tutti i soggetti che ne fossero in possesso, i semi di tali colture. La coltivazione della canapa industriale quindi, per un lungo periodo di tempo, fu additata negativamente.

Una simile condizione si protrasse fino all’anno 2009, frangente in cui, grazie ad un documento emesso dal Ministero della Salute, si sottolineò che la produzione e la conseguente vendita di prodotti alimentari a base di semi di canapa industriale fosse del tutto legale e non vincolata in alcun modo da alcun tipo di legge. Questa stessa nozione è stata ribadita anche l’anno scorso, nel 2016.

Semi di canapa industriale a bassissimo contenuto di THCIn Italia pertanto è assolutamente possibile coltivare la canapa industriale, ma solamente se si usano delle tipologie di semi che abbiano delle percentuali di THC non superiore al 0,6%.

Ad oggi, chiunque desideri seminare nel proprio terreno la canapa industriale, non è più obbligato ad ottenere, prima di procedere con la coltivazione, l’autorizzazione dalle forze dell’ordine. Tuttavia le piantagioni potrebbero essere sottoposte a dei controlli.

Non è raro infatti che le autorità giudiziarie desiderino accertarsi che le vostre colture non abbiano una percentuale di THC che non superi la soglia sopracitata. In caso contrario, le forze dell’ordine sarebbero costrette a procedere con il sequestro di tutte le piante presenti nel terreno da voi stessi coltivato.

I semi possono essere facilmente acquistati importandoli da Paesi Europei quali ad esempio Francia e Germania, che sono in assoluto i maggiori produttori di tali colture. Tra le tipologie di semi più indicate, ovvero quelle con valori di THC minimi e pari allo 0,2%, vi sono la Carmagnola, la Fibranova e l’Eletta Campana.

Se non si desidera acquistare direttamente dai produttori, nel nostro Paese sono numerose le associazioni che fungono da intermediarie per la vendita di semi di canapa industriale e si rendono disponibili per elargire consigli in merito alla coltivazione.