Sballarsi di canne per passare qualche ora in allegria non è l’unico buon motivo per cui assumere THC. Il THC possiede anche benefici in campo medico e utilizzi in molti settori industriali (non a caso abbiamo precendentemente discusso del perché la canapa debba essere legale).
È risaputo infatti che agisca in maniera efficiente nei confronit di dolore, nausea, depressione, e queste sono solo alcune delle sue potenzialità e dei suoi effetti.
La ricerca scientifica sul THC ha inizio alcuni decenni fa in Israele, per poi espandersi a macchia d’olio in molti altri paesi. Purtroppo, come si sa, il suo status di droga illegale ha reso le informazioni sulla Cannabis difficili da reperire.
Andiamo dunque a scoprire sei cose che non sapevate sul THC, portate agli onori della cronaca:
1. Fu scoperto nel 1964
Il THC fu isolato e sintetizzato da una pianta di Cannabis in Israele dal Dr. Raffael Mechoulam.
Agli inizi degli anni ’60, durante il suo postdottorato, il Dr M. notò che i composti attivi nella morfina e nella cocaina erano già stati isolati, ma nessuno aveva ancora isolato il componente attivo della marijuana.
Egli andava così di fretta nel condurre le sue ricerche che fu costretto ad infrangere la legge pur di riuscire ad ottenere da un suo amico, che lavorava in un dipartimento di polizia, un campione di marijuana. Lo scienziato così nel 1964 iniziò una lunga carriera dedicata alla ricerca scientifica sulla cannabis.

2. È solo uno degli oltre 60 componenti attivi della Cannabis
Nonostante il THC sia comunemente considerato come il componente principale presente nella Cannabis, esso è solo uno dei molti componenti presenti nella pianta, con altrettante proprietà mediche.
Il THC appartiene ad un’unica classe di componenti chimici chiamati cannabinoidi. Dalle scoperte del Dr. Mechoulam, sono stati identificati oltre 60 cannabinoidi all’interno della Cannabis.
Il THC e il CBD sono due dei cannabinoidi normalmente presenti in alte concentrazioni.
3. È approvato dalla FDA ad uso terapeutico
Il primo composto farmaceutico a base di THC fu venduto sotto il nome di MARINOL (nome scientifico: dronabinol). Esso fu sviluppato da una compagnia chiamata Unimed Pharmaceuticals, finanziata dall’Istituto nazionale sul cancro. Nel 1985, il Marinol ricevette l’approvazione della FDA come trattamento per gli effetti collaterali della chemioterapia, quali nausea o vomito.
Da allora sono stati sviluppati altri farmaci contenenti THC. Questi includono Cesamet (nabilone), un isomero sintetico del THC, e Satives (nabiximols), completamente estratto dalla Cannabis, e somministrato come spray.
4. Protegge le cellule cerebrali e ne stimola la crescita
Contrariamente alla credenza popolare e alla propaganda fatta di menzogne nel corso dei decenni, è stato scoperto che il THC ha numerosi effetti positivi sulle cellule del cervello umano. Se da un lato molte droghe ricreative sono neurotossiche, il THC è considerato un “neuroprotettore”. Ciò significa che protegge le cellule del cervello da danni causati da eventi infiammatori o stress ossidativo.
Inoltre, gli scenziati hanno anche dimostrato che il THC promuove la crescita di nuove cellule cerebrali attraverso un processo conosciuto come neurogenesi. Quest’effetto fu scoperto per la prima volta nel 2005 da un gruppo di ricercatori all’università di Saskatchewan.
Il responsabile della ricerca, il Dr. Xia Zhang, in un’intervista su Science Daily dichiarò: :“Molte droghe sopprimono la neurogenesi, solo la marijuana promuove la neurogenesi.”
5. È prodotto dal corpo umano
In seguito alla scoperta del THC, gli scienziati hanno ricercato per decenni composti simili all’interno del corpo umano, al fine di spiegare i suoi effetti. Nel 1992 il Dr. Mechoulam ed il suo team di ricercatori, fecero un ulteriore passo in avanti quando scoprirono una molecola chiamata anandamide.
L’anandamide è una dei pochi cannabinoidi prodotti in varie parti del corpo, incluso il cervello. Così come agiscono gli oppiodi, imitando la loro naturale controparte (endorfine), i componenti chimici presenti nella marijuana imitano i cannabinoidi naturalmente presenti all’interno il corpo umano, chiamati endocannabinoidi.
Sia l’anandamide che il THC agiscono sui recettori dei cannabinoidi. Nel cervello, l’anandamide agisce al fine di regolare l’umore, il sonno, la memoria e l’appetito.
6. Non sempre è causa di fattanza
È risaputo che il THC causi euforia e fattanza, ma non sempre esso causa questi effetti.
Il THC è maggiormente presente nella pianta della Cannabis sotto forma di THCA (acido tetraidrocannabinolico), che è il suo acido precursore. Il THCA non è psicoattivo, ed è per questo motivo che ingerire Cannabis grezza non è poi così in voga tra gli usi ricreativi (ne parliamo nell’articolo errori da evitare se si vuol mangiare marijuana), ma è comunque noto che gli usi a scopo curativo dei derivati della Cannabis comprendano anche una sua preparazione grezza, dal momento che il THCA possiede alcuni dei benefici terapeutici delle THC.
Il THCA è tipicamente convertito in THC quando esposto a calore, attraverso il quale subisce una reazione conosciuta come decarbossilazione.