Sebbene le tecniche di estrazione dei cannabinoidi siano arrivate a livelli incredibili, come cristalli di THC con purezza vicina al 100%, dab, wax e via dicendo, esiste un cannabinoide che è dal 200 al 300% più potente di qualunque estratto di Delta-9-tetraidrocannabinolo (nome alternativo del THC).

Il THC-O-Acetato è un estere acetato del THC. La ricerca su questo composto è limitata a pochi studi nell’arco di tempo che va dagli anni Cinquanta al 1980.

Esiste poca letteratura scientifica su questo cannabinoide sintetico, tra le quali il libro Marijuana Chemistry: Genetics, Processing, Potency. Anche se se ne parla parecchio in queste ultime settimane, la sua scoperta non è affatto recente. Per capirlo basta pensare al fatto che i suoi effetti sono stati studiati per quasi 30 anni dal dipartimento USA impegnato nello sviluppo delle armi chimiche. L’obiettivo? Arrivare a ottenere un agente invalidante con effetti non letali.

Il suo studio risale ad un’operazione dell’esercito americano nota anche come “Esperimenti di Edgewood Arsenal”: durante le sperimentazioni su dei cani il THC-O-Acetato è risultato molto più efficace nel compromettere la capacità motoria rispetto al comune tetraidrocannabinolo.

Il THC-O-Acetato si ottiene unendo THC e anidride acetica in un’ambiente protetto e monitorato, perché a rischio esplosione. Su internet è possibile trovare schemi e procedure passo a passo. Ricordiamo che la produzione dell’acetato di THC è un’operazione di alta professionalità e competenza che, se eseguita senza le dovute misure di sicurezza per gli ambienti e le persone, può comportare esplosioni.

Questo composto tecnicamente non è illegale in tutto il mondo (USA compresa), tranne che nel Regno Unito, dove nel 1995 venne schedato come sostanza proibita dopo un’indagine da parte della polizia britannica.

Negli USA, il THC-O-Acetato non compare nelle tabelle delle sostanze proibite. Da ricordare è che nel 1986 la Federal Analogue Act ha sancito l’illegalità di qualsiasi sostanza simile a quelle vietate a livello federale.

Gli studiosi USA, però, ritengono che sia difficile capire fino a che punto questo divieto possa interessare l’acetato THC. Su questo cannabinoide – definito “segreto” da diversi titoli roboanti pubblicati su testate anglofone – ci sono infatti ancora poche valide ricerche scientifiche.