La prestigiosa Università di Oxford ha annunciato un nuovo programma di ricerca per comprendere gli usi terapeutici della cannabis e che costerà 10 milioni di sterline. Il programma, finanziato da Kingsley Capital Partners, comprenderà anche delle conferenze internazionali sui cannabinoidi on cadenza annuale, la prima delle quali è programmata per la fine del 2017.
Gli scienziati analizzeranno i benefici dei cannabinoidi nel tentativo di creare nuovi trattamenti per contrastare alcune patologie quali dolore cronico, cancro ed infiammazioni.
Zameel Cader, professore di neuroscienze cliniche ad Oxford, dichiara al The Independent che l’utilizzo medico della cannabis è attualmente “un’area inesplorata con un potenziale enorme“.
Gli studi si concentreranno molto su di una particolare area del cervello, conosciuta come sistema endocannabinoide, responsabile in parte dell’umore, della memoria e della sensazione di dolore.
Il dr. Cader aggiunge “Il sistema endocannabinoide è complesso ed influisce molto sul cervello e sul modo in cui le sinapsi operano. Inoltre è molto importante nel meccanismo di attivazione della risposta immunitaria.”
Una ricerca molto attesa
Nel Regno Unito il numero di persone che desidera la cannabis legale per l’uso terapeutico è cresciuto vertiginosamente negli ultimi tempi. Alcuni deputati stanno spingendo molto per cambiare le normative attualmente vigenti e permettere la prescrizione di prodotti a base di cannabis per particolari patologie come il dolore cronico o l’ansia.
Il programma di ricerca dell’Università di Oxford trasformerà i risultati ottenuti in terapie innovative studiate per aiutare a migliorare la qualità della vita di milioni di pazienti. I ricercatori proveranno ad identificare terapie mediche all’avanguardia attraverso lo studio nei meccanismi molecolari e cellulari dei cannabinoidi.
Attualmente sul mercato inglese è possibile solamente ottenere, dietro ricetta, un medicinale a base di cannabis per ridurre gli spasmi muscolari per le persone che soffrono di sclerosi multipla, il Sativex. Venduto come spray orale, questo farmaco contiene due estratti derivati dalla pianta della cannabis: il tetraidrocannabinolo ed il cannabidiolo.
Sebbene ci sia ancora molta opposizione sulla legalizzazione ad uso ricreativo e terapeutico in tutto il Regno Unito, ricerche come queste possono davvero fare la differenza facendo capire a tutti, anche ai più scettici, le reali potenzialità di questa pianta. Ne consegue che se più persone si interesseranno alla causa, maggiore sarà la pressione che graverà sui politici.
Il sostegno dei VIP

Sir Patrick Stewart, bravissimo attore teatrale noto anche al grande pubblico per il suo ruolo nella saga degli X-Men, ha dimostrato più volte di appoggiare la causa della cannabis terapeutica nel Regno Unito per sensibilizzare l’opinione pubblica ed il governo. Si è espresso anche a favore di questa nuova ricerca di Oxford poiché lui stesso assume cannabis a scopi terapeutici per trattare la sua artrite reumatoide. Così racconta al Telegraph:
“Due anni fa, a Los Angeles, sono stato visitato da un medico che mi prescrisse dei prodotti a base di cannabis da acquistare in un dispensario legalmente registrato. Mi disse che questi prodotti mi avrebbero aiutato nel trattamento dell’artrite alle mani di cui soffro.
Credo che la pomata e gli edibili prescritti abbiano significativamente ridotto la rigidità ed il dolore delle mie mani: ora riesco a stringerle a pugno, mentre prima del trattamento non ci riuscivo.
Non ho avuto nessun effetto collaterale e l’alternativa sarebbe stata prendere farmaci anti-infiammatori non steroidei (i FANS) tra cui l’ibuprofene e il naproxene, medicinali molto aggressivi per il fegato e che provocano riflussi acidi.
Posso dire di dare tutto il mio sostegno a questo piano di ricerca dell’Università di Oxford.
Credo anche che questi studi porteranno benefici per persone nella mia situazione ed a milioni di molte altre.”
L’attore conclude affermando che il programma di ricerca sarà senza dubbio un passo avanti “in questo campo che per troppo tempo è stato frenato dal pregiudizio, dalla paura e dall’ignoranza“.