Al giorno d’oggi, grazie all’enorme quantità di studi scientifici presenti sul tema cannabis, pian piano diventa più chiaro come i cannabinoidi interagiscono con l’organismo umano.
Qualche settimana fa la University of South Australia ha rilasciato i risultati di uno studio la cui conclusione è che l’uso di cannabis influenza l’andatura.
Questa ricerca permette di approfondire come l’uso a lungo termine possa condizionare i movimenti in consumatori abituali di questa pianta. Come si evince dall’introduzione:
“Anche se i recettori cannabinoidi sono localizzati in regioni cerebrali relazionate con il movimento (il ganglia basale, la corteccia cerebrale ed  il cervelletto), e che il consumo cronico di cannabis è associato con cambi strutturali e funzionali del cervello, poco o nulla si conosce ancora sull’effetto a lungo termine della cannabis con il movimento umano”
In questo studio sono state divise 44 persone in due gruppi, utilizzatori e non utilizzatori e si è cominciato ad analizzare attraverso una serie di esercizi il comportamento dei cannabinoidi sull’apparato locomotore.

La cannabis fa camminare più velocemente

Sebbene le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori non siano particolarmente rilevanti per via del numero esiguo del campione studio, la ricerca è giunta alle seguenti conclusioni:
  • Gli utilizzatori di cannabis hanno un movimento maggiore e più rapido del ginocchio mentre camminano
  • Possiedono una postura delle spalle meno flessibile e più rigida
  • I gomiti, al contrario, tendono ad essere più rilassati
Gli autori dello studio hanno concluso affermando che questi aspetti dell’andatura dei consumatori di cannabis, potrebbero essere sì caratteristici, ma bisognerebbe appurarlo effettuando altri test su campioni molto più estesi, con processi differenti per poter identificare scientificamente quali sono i processi responsabili. Per il momento hanno azzardato ad assicurare che la cannabis, in qualche modo, può essere in grado di modificare lievemente il movimento del corpo. Rimaniamo in attesa di prove maggiormente concrete sull’argomento.