La marijuana come gateway per le droghe pesante, ovvero come “droga di passaggio”, è pura propaganda politica. Per meglio dire, un vero e proprio mito. Ad affermarlo è il Centro Benjamin per le Iniziative Politiche Pubbliche, presso la State University di New York (SUNY).
Il centro ha rilasciato una ricerca (consultabile in questo link) che dimostra la fallacia del mito della “cannabis come droga di passaggio“. La conclusione alla quale sono giunti i ricercatori è che questa convinzione sia un mito propagandato per fini politici nel corso degli ultimi 50 anni.

L’aspetto più grottesco è che ancora oggi questa convinzione viene pubblicizzata dalle parti politiche governanti sia negli USA che nei paesi europei, nonostante siano sempre più numerose e pesanti le evidenze che dimostrano l’inconsistenza di tale teoria.
Nella pubblicazione i ricercatori, gli studenti ed i professori evidenziano come addirittura questa teoria abbia causato più danni a livello sociale che la marijuana in sé, perché il risultato di tutto ciò è stato il distogliere l’attenzione da droghe realmente più pericolose come oppiacei ed eroina, e le politiche restrittive (basti pensare alla legge Fini-Giovanardi in Italia) hanno contribuito ad etichettare come veri e propri criminali un elevato numero di piccoli consumatori di cannabis, nel corso degli anni.
“Il mantenimento di questo mito non solo spreca risorse ma danneggia numerosi individui, soprattutto membri di gruppi minoritari, che vengono trattati come criminali“, dice Eve Waltermaurer, epidemiologa che ha contribuito allo sviluppo della ricerca. “Le risorse che potrebbero essere applicate per ridurre la piaga del consumo degli oppiacei e dell’eroina, sostanze altamente dannose, vengono invece spese per questa caccia alle streghe“.
In un comunicato stampa che ha annunciato l’emissione del documento, il Benjamin Center ha affermato che “il sostegno alla legalizzazione della marijuana è diventato un sentimento di maggioranza in molte giurisdizioni” negli ultimi anni, ed è “una tendenza in gran parte guidata dagli elettori più giovani“.
Purtroppo la situazione italiana, anche a livello giuridico, rimane ancora in una fase di stallo e confusione, dove persino i pazienti di cannabis terapeutica vengono trattati come criminali.