Cannabis terapeutica e artrite

Cannabis e artrite

L’artrite è una patologia molto grave che, nell’immaginario collettivo, colpisce solamente gli anziani. Le cose nella realtà, però, sono purtroppo molto diverse. Questa malattia, infatti, non guarda in faccia a nessuno e può colpire anche persone giovani, nel pieno della loro vitalità.

Nello specifico, a livello globale, si parla di un adulto su cinque affetto da artrite. Negli ultimi anni, si stanno facendo strada i risultati di studi clinici internazionali che parlano di un ottimo effetto della cannabis medica sulla patologia e, nel dettaglio, sullo stato infiammatorio che la caratterizza.

Cannabis e artriteQualche informazione sull’artrite

L’artrite non è una patologia come tutte le altre. Viene infatti considerata come una delle principali cause di disabilità nel mondo. La cosa grave è che, quasi due terzi delle persone che ne soffrono, sono in età lavorativa.

In molti casi la troviamo anche come condizione comorbida. Cosa significa? Che chi ne soffre ha anche altre patologie. Qualche esempio? Il 49% degli adulti che soffrono di malattie cardiache, hanno anche a che fare con l’artrite.

Anche chi soffre di obesità quasi sempre ha anche l’artrite. Lo stesso vale per chi ha il diabete. Nello specifico, esistono più di cento forme di artrite. La più comune è nota con il nome di osteoartrite.

La patologia può colpire qualsiasi articolazione. Nella maggior parte dei casi, però, colpisce le anche, le ginocchia, la schiena e il collo.

La condizione, profondamente debilitante, attacca la connessione tra le ossa e le articolazioni. Quando interviene l’artrite, le ossa si deteriorano e arrivano addirittura a galleggiare all’interno del corpo.

La struttura ossea stessa inizia a deformarsi, rendendo la vita quotidiana difficile e impegnativa. Quali sono i sintomi dell’artrite? Il primo è la rottura della cartilagine, che provoca dolore e gonfiore.

In primo piano ci sono i problemi di movimento, che sopraggiungono quando le ossa cominciano a sgretolarsi.

Un soggetto adulto con l’artrite può avere difficoltà anche a salire le scale. Purtroppo l’inattività fisica può rivelarsi un pericolo, in quanto si rivela un fattore di rischio per altre condizioni, come per esempio le già citate malattie cardiovascolari e l’obesità.

A peggiorare le cose ci pensa anche la depressione che, nella maggior parte dei casi, fa la sua comparsa a causa delle complicazioni quotidiane che caratterizzano la vita di chi soffre di artrite.

Quali sono i trattamenti più efficaci contro l’artrite?

Purtroppo, la maggior parte delle attuali terapie contro l’artrite non risultano efficaci. Le terapie convenzionali, infatti, si focalizzano sul trattamento del dolore, senza intervenire sulla causa. Fondamentale viene considerato anche il ruolo dell’alimentazione, così come quello dell’attività fisica.

Ovviamente si eseguono anche terapie per le condizioni comorbide, come per esempio la depressione.

Contrazione da artriteNel novero delle alternative terapeutiche, è possibile considerare anche la cannabis medica. Secondo diversi studi internazionali, sarebbe in grado di ridurre i sintomi più disabilitanti.

In questo novero, è possibile includere lo stato infiammatorio che caratterizza l’artrite durante tutta la sua progressione.

Cannabis e artrite

La cannabis, oggi come oggi, è considerata una delle migliori alternative per trattare a lungo termine gli effetti dell’artrite. L’interesse nei confronti della sua efficacia è molto alto. A dimostrarlo ci pensa il caso del Canada, dove è stata istituita una task force per esaminare il tema in maniera approfondita.

Questa task force, nota con il nome di Cannabis Research Roundtable, ha invitato il governo canadese a investire diversi milioni di dollari in studi sulla cannabis, focalizzandosi su ricerche relative ad artrite e gestione del dolore causato dalla suddetta patologia.

Per entrare nel dettaglio citiamone uno, che è stato pubblicato sulle pagine della rivista Rheumatology. Condotto da un’equipe attiva presso la Second Chinese Military University, ha portato alla luce la presenza di recettori CB2 nel tessuto articolare di pazienti con artrite.

Una ricerca più approfondita condotta in Canada ha individuato il ruolo riparatore dei cannabinoidi, che sarebbero in grado di risolvere i problemi delle articolazioni e dei nervi danneggiati. A esercitarlo, in particolare, ci penserebbero i componenti non psicoattivi della cannabis.

Questo, in poche parole, vuol dire che il CBD (metabolita noto anche come cannabidiolo e utilizzato nella terapia del dolore), applicato a livello locale, è in grado di riparare sia i nervi, sia i tessuti compromessi dall’artrite.

Ovviamente si parla di risultati ottenuti in laboratorio, ma comunque potenzialmente molto promettenti.

Grazie al CBD, sembra proprio che sia possibile ridurre i danni che l’artrite è in grado di provocare al fisico.

La comunità internazionale sta recependo queste innovazioni cliniche. Non è un caso che, negli USA, diversi Stati abbiano inserito la cannabis tra le condizioni qualificanti per accedere alla cannabis terapeutica.

In questo novero è possibile ricordare l’Illinois, il New Mexico, le Hawaii, il Connecticut, la California e l’Arkansas. Si spera che, molto presto, altri seguano l’esempio e che, in generale, la legislazione internazionale comprenda che ci sono punti da rivedere per quanto riguarda la cannabis, una soluzione efficace contro patologie molto gravi, che vanno dall’artrite al cancro.