
Al giorno d’oggi non esiste ancora una cura ufficiale per la SLA. Nonostante questo, sono numerosi i pazienti che considerano la cannabis un punto di riferimento non solo per quel che concerne il contenimento dei sintomi, ma anche per quel che riguarda il rallentamento della progressione della patologia.
Per entrare maggiormente nello specifico, ricordiamo che la SLA è conosciuta anche come malattia di Lou Gehrig. Questa condizione neuro degenerativa colpisce ogni anno circa 30.000 persone solo negli USA.
Sono ovviamente molti di più i pazienti nel resto del mondo. La SLA, scientificamente conosciuta come sclerosi laterale amiotrofica, è salita agli onori delle cronache mondiale negli anni ‘30. Il cosiddetto “paziente zero” fu il giocatore di baseball Lou Gehrig, che si ammalò di SLA e pochi anni dopo morì.
Anche il celebre scienziato Stephen Hawking soffriva di questa malattia da oltre 50 anni, prima di passare a miglior vita nel marzo del 2018.
Capire la SLA
Per capire meglio la SLA, è bene ricordare che tutti i nostri movimenti muscolari volontari sono controllati dal cervello.
Nello specifico, bisogna ribadire che i neuroni motori superiori forniscono l’impulso per il movimento, grazie all’invio di segnali biochimici.
I segnali in questione vengono trasmessi ai neuroni motori inferiori, che si trovano nel midollo spinale. Da qui percorrono delle fibre nervose, fino a raggiungere i singoli muscoli.
Li contraggono e, di conseguenza, generano il movimento. La SLA è una malattia che colpisce queste cellule, sia nel cervello, sia nel midollo spinale.
In poche parole, coinvolge sia i neuroni superiori, sia quelli inferiori. Quando iniziano a degenerarsi, i pazienti accusano una minor capacità di muovere alcuni muscoli e di controllare alcune parti del corpo.
Questo succede perché i segnali chimici del cervello non sono più in grado di raggiungere i muscoli e di farli muovere in modo corretto.
La medicina ha classificato due tipologie di SLA. Ecco quali sono:
- Sporadica: la SLA sporadica rappresenta la forma più comune della malattia. Riguarda il 90/95% dei casi (stima fatta considerando la popolazione USA).
- Familiare: la SLA familiare, come suggerisce la definizione stessa, è ereditaria. Riguarda circa il 10% dei casi di sclerosi laterale amiotrofica negli USA. Nello specifico, bisogna dire che i pazienti affetti da questa patologia hanno il 50% di probabilità di trasmetterla ai loro figli.
Quali sono i sintomi della malattia? Come già specificato, la patologia esordisce con un graduale perdita del movimento muscolare volontario. La sintomatologia iniziale può essere minima e diversa a seconda del singolo paziente.
I sintomi si presentano in maniera graduale e, nel tempo, si aggravano man mano che la malattia progredisce. I pazienti accusano una progressiva e non dolorosa debolezza muscolare, così come la perdita di coordinazione. Ecco perché, in alcuni casi, si può parlare di inciampi, di stanchezza senza sforzi fisici particolari e di biascicamenti nel parlare.
La SLA, inoltre, si può manifestare con tensione muscolare, crampi, impulsi incontrollabili al pianto o alla risata. Man mano che la malattia si diffonde, i pazienti perdono la capacità di camminare, di parlare e di respirare. Non tutti sperimentano i medesimi sintomi e lo stesso percorso di progressione.
In linea di massima, però, bisogna dire che la debolezza muscolare e la paralisi sono sintomi che coinvolgono più o meno tutte le persone che soffrono di SLA.
In generale, non esistendo cure ufficiali, la maggior parte dei pazienti sopravvive circa 2/3 anni dopo la manifestazione dei sintomi più conclamati. Esistono però alcune eccezioni, come per esempio il caso di Hawking, che vive da circa 50 anni con la malattia.
I pazienti affetti da SLA, come chiunque sia coinvolto in una condizione cronica, possono sviluppare anche dei problemi di salute mentale e, in molti casi, arrivare ad aver bisogno di antidepressivi.
Cannabis e SLA
Negli ultimi anni, le ricerche relative al ruolo della cannabis nel trattamento della SLA si sono moltiplicate. Grazie a questi studi, si sa che la cannabis ha una funzione fondamentale per quanto riguarda il controllo di alcuni sintomi della malattia.
Nello specifico, si sa che la cannabis è in grado di alleviare il dolore e i problemi riguardanti la nausea e il vomito. I ricercatori, inoltre, hanno dimostrato che alcuni cannabinoidi sono contraddistinti da proprietà neuroprotettive.
Le proprietà in questione rendono la cannabis una soluzione alternativa decisiva per controllare i sintomi di diverse patologie, tra le quali è possibile comprendere la SLA.
Per entrare nel dettaglio delle ricerche, facciamo riferimento a uno studio del 2001, pubblicato sulle pagine dell’American Journal of Hospice and Palliative Medicine. La ricerca in questione, condotta da un team attivo presso la Washington School of Medicine, ha dimostrato che la cannabis può contribuire ad alleviare alcuni sintomi della SLA, come per esempio il dolore, la spasticità e i processi di deperimento. Un altro articolo, uscito sulle pagine della medesima rivista ma nel 2010, ha raggiunto le stesse conclusioni, sottolineando però gli effetti antiossidativi e antinfiammatori dei metaboliti della cannabis.
I suoi principi attivi, inoltre, hanno degli effetti neuroprotettivi. Ciò significa che promuovono la sopravvivenza delle cellule neuronali, ritardando la comparsa dei sintomi della SLA e determinando una progressione lenta della patologia.
Grazie a questi studi, la comunità scientifica si sta rendendo sempre di più conto che vale la pena approfondire le specifiche degli effetti della cannabis nel trattamento della sclerosi laterale amiotrofica.
Le ricerche in questione necessitano di ulteriori conferme. Da ricordare, però, ci sono anche diversi aneddoti di pazienti affetti dalla malattia che hanno deciso di rendere pubbliche le loro storie e di parlare dell’esperienza relativa all’uso della cannabis.
La cannabis è un trattamento efficace contro la SLA?
Le testimonianze appena citate sono senza dubbio interessanti. Nonostante questo, è bene specificare che non sono sufficienti per dire che la cannabis rappresenti un trattamento definitivo per la SLA.
Servono altri studi, ma si può sempre sottolineare che la SLA è una condizione che, in diversi Stati USA, consente l’accesso ai programmi di cannabis medicinale.
I dati sono senza dubbio positivi. Per scoprire i risvolti non resta che tenere sotto controllo le evoluzioni normative relative alla cannabis e, di riflesso, anche le ricerche mediche dedicate al trattamento della SLA e di altre patologie gravi come il cancro.