
Quando si parla di cancro al polmone, si inquadra la principale causa di morte nel mondo. Ogni anno il numero di vittime di entrambi i sessi è sempre più crescente e le terapie per risolvere il problema sono purtroppo ancora limitate.
Informazioni sul cancro al polmone
Il cancro al polmone consiste nella proliferazione anomala e incontrollata di cellule all’interno dei polmoni. Quando si chiama in causa questa tipologia di tumori, bisogna specificare che esistono tre tipologie. Esse sono:
- Carcinomi polmonari a piccole cellule;
- Carcinomi polmonari non a piccole cellule;
- Carcinoidi;
Il carcinoma polmonare non a piccole cellule è il più comune. Questo tumore colpisce gli organi vitali del nostro corpo. Quando respiriamo, infatti, l’aria entra nei polmoni e l’ossigeno viene assorbito, per poi passare nel flusso ematico. Combustibile essenziale per la nostra salute, l’ossigeno è un elemento senza il quale è impensabile che le cellule del corpo umano funzionino.
Nella gran parte dei casi clinici, i primi a essere attaccati dal cancro al polmone sono i bronchi. Il tumore, però, può formarsi anche nella trachea o a livello dei bronchioli. Quando cresce interferisce chiaramente con il normale funzionamento dei polmoni, causando sintomi come tosse e dolore al petto.

Man mano che la situazione peggiora, vengono influenzati anche altri aspetti della salute.
Per quel che concerne le cause, ricordiamo che la principale è il fumo. Che sia di sigaretta o meno, il fumo presenta sostanze chimiche cancerogene che danneggiano i polmoni, interessati a cambiamenti gravi anche dopo poche boccate di fumo.
Man mano che passa il tempo e che si acquisisce la nociva abitudine, le cellule dei polmoni si danneggiano e il rischio d’insorgenza del tumore aumenta notevolmente.
Il cancro al polmone, purtroppo, può colpire anche chi non ha mai fumato. In casi come questo, però, diventa più difficile individuare la causa principale della malattia. Spesso è dovuta al fumo passivo e all’esposizione continua ad agenti inquinanti, anche se la predisposizione genetica ha un ruolo importante secondo i medici.
Per quanto riguarda il trattamento, ricordiamo che, nella maggior parte dei casi, si ricorre all’intervento chirurgico, al quale segue la somministrazione di chemioterapici.
L’operazione chirurgica interviene nello specifico rimuovendo la porzione di polmone interessata dal tumore.
Cancro al polmone e marijuana
Di forte interesse da parte dei medici, tra gli effetti della marijuana a scopo terapeutico vengono alcuni spesso associati al cancro nei casi in cui si trattano gli effetti collaterali dei chemioterapici e si prendono in considerazione le soluzioni migliori per tenerli sotto controllo. Questo è molto importante. Fare la chemioterapia, infatti, può voler dire andare incontro a un impatto forte sul fisico, in quanto il farmaco uccide sia le cellule malate, sia parte di quelle sane.
I primi studi riguardanti gli effetti di THC e CBD – i principali metaboliti della cannabis – sulle cellule tumorali risalgono agli anni ‘80 e agli anni ‘90. Per quel che concerne il caso specifico del cancro al polmone, da ricordare è uno studio pubblicato nel 2011 sulle pagine del Cancer Prevention Research Journal. Questa ricerca ha riguardato in particolare gli effetti del recettori della cannabis, considerandoli bersagli terapeutici contro il cancro al polmone, nello specifico di tipologia non a piccole cellule.
I ricercatori hanno utilizzato materiale sia in vitro sia in vivo, concludendo che gli antagonisti CB1 e CB2 sono in grado di rallentare sia la crescita tumorale, sia la metastasi.
Sempre secondo questo studio, gli antagonisti CB attiverebbero delle risposte dell’organismo in grado di provocare la morte programmata delle cellule tumorali, scientificamente conosciuta come apoptosi.

Questi risultati sono senza dubbio un punto di partenza interessante per quanto riguarda lo sviluppo di possibili nuovi trattamenti. Interessante è ricordare anche un altro studio dell’anno seguente, che ha rilevato come il CBD, detto anche cannabidiolo, possa avere degli effetti positivi contro le cellule del tumore al polmone. Condotto da un’equipe di ricercatori attiva presso l’università tedesca di Rostock, questo studio ha analizzato gli esiti su carcinomi polmonari in coltura.
Pubblicati sulle pagine del Faseb Journal, i risultati hanno sottolineato effetti positivi anche per quel che concerne il blocco delle metastasi.
Risale invece a qualche anno prima, per la precisione al 2008, una ricerca che ha indagato gli effetti del THC, il principale metabolita della cannabis, sul tumore al polmone.
Lo studio si è basato sulla somministrazione a topi di cellule tumorali coltivate in laboratorio. I ricercatori, dopo questo step iniziale, hanno scoperto che il metabolita psicoattivo della cannabis ha la capacità di inibire sia le cellule tumorali, sia le metastasi.
Per quale motivo? La prima cosa da ricordare al proposito è che il THC è in grado di attivare i recettori del nostro corpo. Lo stesso vale per i composti sintetici con proprietà simili.
Il meccanismo in questione è decisivo perché influisce sullo stress delle cellule tumorali, incentivandone la già ricordata apoptosi, ossia la morte naturale.
La ricerca, inoltre, ha sottolineato che i cannabinoidi potrebbero essere dei validi anti tumorali in quanto ostacolano la proliferazione dei vasi sanguigni, principale fonte di nutrimento delle formazioni cancerose.
La conferma degli effetti della cannabis sul cancro arriva sia dalle ricerche, sia da diversi pazienti che, in questi anni, hanno parlato della propria esperienza di consumatori in concomitanza con il periodo di malattia.
A questo punto viene naturale chiedersi fino a che punto la cannabis sia un trattamento valido per la cura del cancro ai polmoni. La ricerca, in quasi 30 anni di studi approfonditi, è senza dubbio a buon punto. Risulta comunque troppo presto per poter parlare di una conclusione definitiva e per dire che sì, siamo arrivati al momento in cui la somministrazione di cannabinoidi può sostituire altre terapie come la chemio o la radio.
Di certo c’è che le ricerche continuano e che è il caso di tenerle d’occhio. Le leggi sulla marijuana nel mondo stanno cambiando e le svolte in questione sono dovute anche al fatto che, ormai da tempo, sono note le proprietà dei cannabinoidi nella cura di diverse patologie.
Come detto non rimane che aggiornarsi e, nel frattempo, adottare tutte le precauzioni di stile di vita per evitare il rischio di ammalarsi di cancro al polmone. Per conoscere più studi e le ultime novità sulla cannabis terapeutica, fa’ riferimento alla sezione ad essa dedicata!